iDesign Palermo XII Edizione   ●    27 SETTEMBRE / 6 OTTOBRE 2024   ●   ANDAR PER MONDI

Light Up!

07-11 LUGLIO 2021
COMPLESSO RUPESTRE DI SAN GIORGIO AL PARADISO - MATERA
fucinamadre-logo

Ancona, Firenze, Palermo, Varese, Venezia, Udine: le design week italiane accendono le luci sulla loro realtà territoriale e sui loro designer. Riunite in un progetto di condivisione di obiettivi e di iniziative, le design week italiane si presentano a Fucina Madre con una mostra che evidenzia linguaggi e tipicità. 

I progetti presenti esprimono la complessità e la peculiarità di luoghi caratterizzati da proprie forme espressive e, in alcuni casi, anche dall’uso di materiali locali. 

La mostra racconta una storia che insiste nel presente ma dove le tradizioni rivestono un ruolo primario nella descrizione di una manualità o di una produzione industriale che rielabora linee e procedimenti per attualizzarsi. Così Ancona elabora installazioni ambientali interattive che coniugano stimoli visivi e uditivi. La luce che filtra attraverso le fessure delle lampade presentate dalla design week fiorentina crea un gioco di luce e ombre, mentre Palermo crea un connubio tra arte, design, luci e suoni in un intervento site specific che unisce tradizione e cultura mediterranea. Varese sperimenta l’associazione tra due materiali, il legno e il cemento, che con le loro caratteristiche assecondano la luce e i suoi riflessi. La produzione di Venezia si rifà all’antica tradizione del vetro e all’anima della sua terra. Infine, Udine punta l’attenzione sulla sostenibilità componendo giochi materici e policromi luminosi con gli scarti di lavorazione del PMMA (Plexiglass).

Si tratta di narrazioni contestualizzate in una sede ipogeica affascinante ove risuonano ancora oggi i richiami di una natura antropizzata e visivamente seducente. 

L’ALBA DENTRO L’IMBRUNIRE – STUDIO FORWARD

Installazione in tre atti, L’alba dentro l’imbrunire, indaga il rapporto tra lo spazio e gli oggetti che lo circondano. L’interattività concepita per dare vita propria ai corpi illuminati di cui si compone, fa in modo che questi mutino adattandosi alle condizioni espositive, trovando ogni volta una nuova chiave di lettura.

Il primo atto indaga la relazione tra luce naturale e artificiale, attraverso uno specchio sospeso che muta il suo gioco di riflessi con il passare del tempo. Il secondo introduce l’interazione umana: lo spettatore è invitato a giocare con le onde sonore di un theremin, strumento musicale elettronico che non prevede il contatto con l’esecutore, per modificare la proiezione luminosa a seconda del suono prodotto. Il terzo ed ultimo è un omaggio a Franco Battiato e auspicio di rinascita: un filo di neon e argon, tra luce e buio, attraversa la stanza e illumina la citazione “L’alba dentro l’imbrunire”, riprodotta sul suolo con lapilli lavici dell’Etna.