
TAM TAM, una “scuola aperta che non è una scuola”, per parafrasare le parole del suo fondatore, Alessandro Guerriero.
TAM TAM, all’interno del Laboratorio di disegno industriale tenuto da Dario Russo (Corso di Studi in Architettura | Università di Palermo), rappresenta un momento di evasione progettuale: la ricerca, seria e ragionata, di un mondo migliore, un’utopia che corrisponde a un habitat etico e gratificante, al di là degli attuali sistemi socio-politici e quindi economico-produttivi.
Per questo, TAM TAM è “una non-azienda tra le aziende che produce una sperimentazione fantastica, senza confini né recinzioni disciplinari”. Il tema di quest’anno, condiviso con Gianni Pedone che è l’ideatore del tema di TAM TAM Palermo il cui titolo è “Archeologia dal Futuro”, una sorta di avventura progettuale dal sapore fantascientifico. I quattro allievi architetti che si sono imbarcati in quest’impresa sono stati catapultati in avanti nel tempo approdando in un 3015 tutto da ricostruire in una prospettiva etica. La loro missione è stata eroica: portare indietro un artefatto dall’ingombro 40x40x30 cm, e cioè qualcosa che ancora non esiste o è l’evoluzione estrema di ciò che c’è già, nel 2015, ancora in nuce.
Un’attività piuttosto insolita… tale da raccogliere l’interesse dell’illustratore Gaetano Belvedere, che ne ha tratto spunto per un fumetto, di una casa editrice palermitana, Urban Apnea, che vi ha pubblicato quattro microromanzi fantascientifici, e di una regista, Marina Martines, che propone una performance incentrata su questi quattro progetti e sugli oggetti futuristici realizzati dagli allievi del Corso di Design tenuto da Gianni Pedone all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Come dice il maestro, insomma, Da cosa nasce cosa: dal laboratorio di disegno industriale a una concatenazione di eventi e di progetti suscettibili di futuri e imprevedibili sviluppi, quando l’università non solo ricerca ma anche agisce – con le imprese – per dar linfa culturale al territorio.